Il manager di successo ha un curriculum di tutto rispetto: master nelle università internazionali, laurea col massimo dei voti, stage nelle rinomate multinazionali, affiancamento con figure professionali di non poco conto, esperienza che non si ferma solo alle aziende del territorio ma vanta partnership con realtà oltreoceano.
Però, nella maggioranza dei casi, è specializzato in una sola materia o, tutt'al più, in uno specifico settore circoscrivendo le sue conoscenze in un ambito limitato. Questo è dovuto all'approccio con cui si affronta il percorso accademico e la vita lavorativa, che impone l'obbligo di qualificarsi solo in determinati comparti.
Seguire corsi professionali una volta diventati manager toglie tempo prezioso per la carriera del Ceo, ma è anche vero che molti AD scelgono la strada dell'autodidattismo per acquisire una cultura che spazia dalla musica allo spettacolo, dal design all'arredo per toccare settori come la politica, la società, l'etica e la morale. Il cervello è una scatola che si arricchisce quotidianamente e si sviluppa soprattutto se viene pungolata da stimoli diversi. Interessarsi anche solo un'ora al giorno ai fatti di cronaca, dedicare una serata all'ascolto della musica, leggere un libro almeno una volta al mese aiuta ad ampliare gli orizzonti stuzzicando la fantasia in molteplici modi.
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